Il pesce combattente o pesce siamese combattente (nome scientifico Betta splendens) è un pesce d’acqua dolce ed appartiene alla famiglia Osphronemidae.
È uno dei pesci più amati in acquariofilia, soprattutto per le sue particolari fattezze e i suoi meravigliosi colori.
È un esemplare in grado di abbellire qualsiasi luogo lo accolga.
Origine di questo pesce dai mille colori
Ti svelo innanzitutto le origini del nome di questo pesciolino: l’appellativo “combattente” deriva, infatti, dal comportamento a volte aggressivo nei confronti di altri pesci o simili.
I pesci combattenti sono originari dei paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto Thailandia, Cambogia e Laos.
In Thailandia, purtroppo, questi esemplari vengo spesso usati per i combattimenti tra pesci, con un forte business di scommesse.
I più aggressivi diventano campioni e si iniziano a selezionare gli esemplari più adatti; nascono così varietà a vocazione guerriera.
In Occidente, invece, avrai sicuramente visto questi esemplari in moltissimi acquari, come animali ornamentali.
Caratteristiche fisiche del pesce combattente
I pesci combattenti si suddividono in otto principali sottogruppi, in base a fantasia e colorazione di squame e pinne; esistono più di 70 varietà.
Ciò che colpisce di questi splendidi pesciolini, è proprio la particolarità delle forme e il variopinto mescolarsi di colori: dal rosso al blu, dal bianco al viola; alcuni brillano come fossero metallizzati, altri sono a tinta unita o marmorizzati.
Quando ondeggiano nell’acqua creano dei contrasti straordinari e si resta senza fiato vedendo questo spettacolo della natura.
Devo confessarti, però, che in natura questi pesci non sono così appariscenti come quelli di allevamento, nati invece da incroci studiati.
Sarebbe impossibile per loro mimetizzarsi e fuggire dagli innumerevoli predatori acquatici.
Ci riescono anche per le piccole dimensioni: hanno, infatti, una lunghezza compresa tra i 5 i 7 cm.
Il corpo è affusolato e robusto ed è provvisto di più pinne:
- dorsale
- caudale
- anale
- due ventrali
- due pettorali
Ampia è anche la varietà di forma delle code: a velo, corte, doppie, delta, super-delta, crown e altre ancora.
Questo pesce in natura vive in un ambiente difficile: risaie, acque stagnanti, specchi d’acqua che spesso rimangono quasi a secco.
Di conseguenza, anche il livello di ossigenazione può scendere drasticamente.
Il pesce combattente ha quindi sviluppato un sistema di respirazione supplementare: il labirinto.
Il pesce Betta splendens può respira l’aria direttamente in superficie.
Il suo corpo, inoltre, è coperto da uno spesso strato di muco che lo isola da tutti i batteri contenuti nelle acque torbide.
Dimorfismo Sessuale del pesce combattente
La differenza tra sessi in alcuni casi è abbastanza evidente, in altri meno.
Per distinguerli ricorda che il pesce combattente maschio:
- è più grande della femmina, la quale ha anche una corporatura più piccola e tozza;
- ha pinne più ampie;
- ha una barba che, quando attacca, fuoriesce dalla parte inferiore alla bocca.
Il pesce combattente femmina, invece:
- ha un organo ovopositore nella parte posteriore della pinna ventrale;
- presenta colori più simili a quelli degli esemplari in natura.
Carattere e comportamento del pesce combattente
Come avrai potuto capire, il nome di questo pesciolino deriva dal suo particolare atteggiamento.
In effetti, il pesce combattente non è un tipo amichevole: è estremamente territoriale, tanto da diventare aggressivo soprattutto con esemplari dello stesso sesso.
Ricorda, però, che in natura difficilmente due maschi arrivano allo scontro: si limitano ad affiancarsi e a mostrare l’uno all’altro le pinne tese, con fare minaccioso.
L’esemplare che capisce di essere meno forte e potrebbe quindi finire male, semplicemente indietreggia o va via.
La varietà d’acquario è invece stata creata dall’uomo, che ha esasperato l’istinto territoriale del maschio: questo, infatti, non si accontenta solo di minacciare i rivali, ma può attaccarli anche fino alla morte.
Se vuoi provare la convivenza tra più specie, scegli pesci che non siano né troppo grandi né troppo piccoli.
Anche in solitudine, in un acquario ben allestito, il pesce combattente appare vispo, giocoso e curioso.
Riproduzione e accoppiamento dei pesci combattenti
L’accoppiamento di questi pesci è qualcosa di estremamente affascinante e delicato, così come la loro riproduzione.
Provaci solo se davvero conosci a fondo questa specie.
Ti consiglio innanzitutto di creare un ambiente riproduttivo esterno agli acquari principali in cui vivono i tuoi due pesciolini.
Ti serviranno:
- vaschetta da 2/3 litri:
- termoriscaldatore, per una temperatura tra i 28 – 30 °C:
- termometro per controllarla;
- foglie di catappa, torba o legni, per un’acqua leggermente acida e una funzione antimuffa.
I due giovani pesci (con meno di un anno di vita) non vanno inseriti insieme: prima poni il maschio nell’acquario e, quando questo inizia a costruire un nido di bolle in superficie, inserisci la femmina.
Sarà il luogo che accoglierà le uova.
L’accoppiamento del pesce combattente consiste in una danza tra i due esemplari: la femmina depone le uova tra le bollicine e il maschio le feconda.
Una volta avvenuta la fecondazione ti consiglio di togliere la femmina: è il maschio che sorveglia la prole notte e giorno, senza neanche nutrirsi, fin quando gli avannotti non saranno sviluppati e in grado di nuotare da soli.
Habitat e allevamento in acquario
Dopo aver conosciuto il luogo ideale per la riproduzione, cerchiamo di capire quale è l’habitat ottimale per un singolo pesce combattente.
Il consiglio è di tenere in un acquario solo un maschio di pesce combattente; le femmine riescono meglio a stare anche in gruppo.
In generale, l’acquario che deve ospitare il pesce combattente non deve essere né troppo alto nè eccessivamente grande.
Con le loro grandi pinne, i pesci combattenti hanno bisogno di spazio ed energia per muoversi nell’acqua, ma senza esagerare.
Ti consiglio una capienza di almeno 30 litri di acqua, leggermente acida (ma, in generale, sono pesci che si adattano anche a pH neutri).
Ti consiglio di trattare l’acqua del rubinetto con un biocondizionatore specifico, per eliminare le sostanze aggressive; possono essere utili dei piccoli filtri interni, purchè abbiano un movimento lento che non agiti troppo le acque.
La temperatura dovrà tenersi sui 26°C; al di sotto dei 20°C il pesce rischierebbe di non muoversi quasi più.
Fai attenzione anche ad eventuali sbalzi termici eccessivi, qualora il tuo pesciolino voglia fare un salto in superficie.
Proprio per questo motivo, non dimenticare assolutamente il coperchio.
Questi pesci, inoltre, in natura tendono a saltare da una pozza d’acqua all’altra e potrebbero farlo anche in cattività; tienilo quindi al sicuro.
Necessario è anche l’utilizzo di piante, da aggiungere sul fondale dell’acquario; cerca di preferire piante di origine asiatica.
Puoi decorare l’acquario con pietre, ghiaia, sabbia, legni, rivestendo il fondale a tuo piacimento: elementi decorativi ma utili anche a rilasciare sostanze importanti a mantenere salubre l’habitat del Betta splendens.
Ti sconsiglio le pietre colorate.
Alimentazione del pesce combattente
I pesci combattenti in natura sono predatori e carnivori: si nutrono di piccoli insetti, vermi, crostacei e zooplancton.
Pur essendo animali molto forti e resistenti, non tollerano diete scorrette.
Ti consiglio quindi di usare alimenti specifici, ricchi di proteine animali, a scaglie, granulati, liofilizzati o in gel; alterna i diversi prodotti.
Integra l’alimentazione anche con cibo vivo (mosche, larve, zanzare) e un pasto vegetale (soprattutto fagiolini), magari una volta a settimana per purificare l’intestino.