Calopsitta

Il Nymphichus hollandicus è un pappagallo noto più comunemente col nome di calopsitta; erroneamente, è chiamato spesso anche calopsite.

Appartiene alla famiglia dei Cacatuidi, ma è più simile ai pappagalli più piccoli per forma e dimensioni.

Insieme alle cocorite e ai pappagalli inseparabili, è uno dei pappagalli che da sempre ci fanno compagnia nelle nostre case.

Caratteristiche dei pappagallini calopsiti

La calopsitta è un simpatico ed affettuoso pappagallino di circa 30-32cm, molti dei quali dovuti alla lunga coda.

Viene annoverato tra i pappagallini, proprio perché le dimensioni sono da attribuire più alla coda che alla taglia vera e propria del volatile.

La sua corporatura è, infatti, snella e leggera, con ali affusolate; supera di poco i 100 grammi, anche se le innumerevoli mutazioni hanno dato origine ad esemplari rachitici o maggiorati, grandi quanto un parrocchetto dal collare.

In natura è comunque più piccola rispetto ai pappagalli cresciuti in cattività, a causa della limitata disposizione di cibo.

In stato di cattività, il Nymphichus hollandicus può vivere dai 15 ai 25 anni; se ben tenuto, può arrivare fino ai 30 anni.

Il più vecchio esemplare dichiarato è vissuto addirittura 35 anni. Se vuoi dare alla tua calopsite una vita duratura e piacevole, il segreto è curare la sua alimentazione.

I colori delle Calopsitte

Calopsitta addomesticata
Le Calopsitte sono pappagallini facili da addomesticare. Amano la compagnia dell’uomo soprattutto se sono state abituate fin da piccole.

I colori di questo volatile variano leggermente in base alle mutazioni o al sesso.

In natura le calopsitte presentano:

  • piumaggio in gran parte grigio, così come becco e zampe;
  • guance, fronte e lati del collo di un giallo tenue, che schiarisce verso i bordi;
  • lungo ed esile ciuffo giallo e grigio;
  • regione auricolare con una macchia arancione tonda;
  • ali grigie, con macchie bianche.

I colori dipendono dalla presenza e dalla quantità di melanina (da cui deriva il colore grigio) e di calopsina (per il colore giallo o arancione).

In generale, in entrambi i sessi il becco ha dimensioni molto contenute; esistono due varianti distinte per forma ma non per funzione: una classica e una mutazione dove il becco superiore è più sottile e lungo.

Non è un becco molto forte e, in generale, parliamo di un pappagallino così docile e tranquillo che le sue beccate sono davvero rare.

Come tutti gli psittaciformi, le calopsiti presentano zampe zigodattili, con due dita rivolte in avanti e due indietro, per un’arrampicata sicura ed agevole.

Come distinguere il sesso della Calopsitta

Se vuoi conoscere il sesso del tuo pappagallino, guarda il colore del suo viso:

calopsiti maschi: giallo sgargiante, con bordi degli occhi bianchi e orecchie di un arancione molto intenso;

calopsiti femmine: piumaggio del viso più opaco e tendente al grigio, più chiare anche su schiena, fianchi, sotto ala e coda.

Nelle mutazioni in cui il dimorfismo sessuale è meno evidente, i sessi si distinguono grazie al canto.

Il maschio di calopsitta, infatti, si cimenta in lunghe canzoni che può imparare dal padrone, oltre ad alcune parole di semplice pronuncia. Il canto è anche un mezzo di corteggiamento!

La femmina di calopsitta, invece, fischia richiamando l’attenzione o strida in maniera rauca, come se volesse parlare.

Gli esemplari più giovani presentano il piumaggio opaco come quello delle calopsiti femmine.

Carattere, abitudini e cura delle calopsitte

Giovane Calopsitta
Una giovane Calopsitta ancora non perfettamente impiumata che inizia il percorso di addestramento con l’offerta di semi sul palmo della mano.

Il Nymphicus hollandicus è, in generale, uno dei pappagalli più tranquilli, silenziosi e
addomesticabili.

Se ben allevato e amato, può essere un meraviglioso animale da compagnia per
tutta la famiglia, anche se vivi in un appartamento.

È però delicato: se hai bambini, insegna loro come prendersene cura con dolcezza e rispetto.

Se la Calopsitta è allevata a mano, ti donerà piena fiducia; è un pò più difficile addomesticarne uno allevato dai genitori, ma non impossibile.

Il suo carattere è amichevole, giocoso, affettuoso, intelligente, ma anche molto esigente.

Ha bisogno di molte attenzioni, essendo in natura un animale gregario; si annoia facilmente, quindi donagli stimoli continui e concedigli spazio per volare e giocare.

Altrimenti, potresti pensare di affiancargli un compagno di giochi.

Alle calopsiti piace fare il bagno, soprattutto con i loro proprietari; oltre ad essere un momento per stabilire relazione e fiducia, il bagno è anche una abitudine importante per la salute: questi volatili producono, infatti, una fine polvere biancastra che può causare allergie e problemi respiratori negli individui sensibili.

Adorano dormire e hanno bisogno tra le 10 e le 12 ore di sonno ogni notte.

Fà però attenzione al loro sonno, perché possono incorrere in una condizione unica della specie: gli spaventi notturni.

Non sono sperimentati da tutti gli esemplari, ma sono molto comuni e possono verificarsi nel cuore della notte, anche quando l’ambiente in cui si trova il pappagallo appare tranquillo.

Persino un evento banale come una corrente d’aria, può causare alla tua piccola calopsitta una gran paura.

Cosa fare per prevenire i spaventi notturni al pappagallo?

  • accendi subito la luce;
  • controlla se il tuo pappagallino ha provato a volare via o è caduto sul fondo della gabbia;
  • assicurati che non si sia ferito, preso dal panico;
  • rassicuralo, dai carezze e affetto, fagli sentire che può fidarsi di te.

Con questi piccoli accorgimenti, tornerà a dormire come prima.

Mutazioni e sottospecie delle calopsiti

Calopsitta Lutino
Calopsitta Lutino

Essendo una specie così diffusa, sono tante le mutazioni esistenti. Tra le più note troviamo:

Calopsitta cannella: di un grigio più tenue, con marcata differenza tra maschi (dalla mascherina gialla) e femmine;

Calopsitta perlato: il suo piumaggio è ricoperto di perlature (che, col tempo, nel maschio adulto scompaiono);

Calopsitta faccia bianca: il nome deriva dalla faccia del maschio adulto che è, per l’appunto, bianca;

Calopsitte pezzate: il piumaggio alterna il colore grigio e giallo in diversi punti.

Calopsitta lutino: il piumaggio risulta bianco, tendente al giallo. Gialla è anche la mascherina;

Calopsitta albino: il piumaggio è completamente bianco e questo rende impossibile stabilire il sesso visivamente.

Diffusione e habitat della calopsitta

Le calopsitte sono volatili originari dell’Australia, soprattutto della parte interna.

In gran parte nomadi, sono ottimi volatori e viaggiano in grandi stormi; percorrono lunghe distanze alla ricerca di cibo ed acqua; così fanno anche per la nidificazione.

Ogni coppia poi sceglie una cavità di un albero per deporre le uova.

Questo pappagallino tende ad evitare le coste (se non in periodi di estrema siccità); è assente anche nella penisola di York ed in Tasmania, preferendo zone aride o semi-aride del paese ma sempre in prossimità dell’acqua.

È solito spostarsi tra le ninfee australiane per evitare di essere troppo esposto alla vista dei predatori e, forse, anche a questo si deve la sua colorazione giallo-arancio e bianca.

In natura, tende ad evitare i rami frondosi e ricchi di foglie e preferisce quelli più spogli.

Riproduzione in natura della calopsitta

La calopsite è uno dei pappagalli più diffusi grazie alla sua facilità nel riprodursi ed è l’unica specie di Cacatuidae a potersi riprodurre al primo anno d’età.

Raggiunge la maturità sessuale intorno ai 10-12 mesi: è necessario che sia il maschio sia la femmina siano maturi e, in natura, si riproducono dopo la stagione delle piogge nelle cavità degli alberi di eucalipto.

Le coppie che si formano sono molto stabili e tendono a durare per tutta la vita.

Le calopsitte sono animali estremamente fedeli: alcuni osservatori hanno notato che in molte coppie, quando uno dei due esemplari muore, l’altro si lascia andare per il grande dolore, fino alla morte.

La calopsitta femmina depone da 4 a 7 uova, di solito in due cove annuali e in alberi cavi, a giorni alterni.

La cova dura circa 20 giorni ed è curata da entrambi i genitori, che si alternano nel nido.

Se qualche uovo viene danneggiato, la femmina ne depone altri per riportare al giusto numero le uova totali.

I piccoli di calopsitte nascono dopo 18-23 giorni, coperti da una sottile lanugine giallo tenue; assomigliano a piccoli colombini.

Dopo una settimana imitano i genitori con i dondolamenti simili a quelli dei cacatua; dopo un mese, sono in grado di volare e dopo 4/5 settimane lasciano il nido e non vi rientrano più.

Sono animali così docili che i piccoli, appena svezzati, possono essere lasciati a lungo coi genitori anche se impegnati in una seconda cova.

Riproduzione in cattività della calopsitta

In cattività possono riprodursi più volte, ma sono sconsigliate più di tre volte l’anno.

Se vuoi provare questa esperienza, è bene che tu lo faccia solo se ben informato, sia riguardo la cova sia per l’allevamento dei piccoli.

La stagione riproduttiva comincia tra febbraio e marzo e si conclude a fine estate; per questo periodo la coppia di calopsitte deve essere già formata e affiatata e, affinché ciò sia possibile, concedi ai piccioncini un lungo periodo di conoscenza e di condivisione degli spazi.

Quando li vedrai passare la maggior parte del loro tempo l’uno accanto all’altra, volare insieme sulle ciotole e stare appollaiati sullo stesso ramo sfiorandosi, saranno pronti per creare il loro nido.

È bene aspettare i 18 mesi per entrambi i sessi: eviterai i problemi di deposizione delle uova, nella femmina, e l’immaturità e l’incapacità nel prendersi cura dei piccoli, nel maschio.

Fà sì che ci sia tanta luce a disposizione e aumenta la fornitura di cibo fresco, proteine e calcio.

Alimentazione della calopsitta

Questo pappagallino, in natura, è definibile come un uccello granivoro. Mangia una grande varietà di semi, anche a seconda della stagione e della disponibilità, ma va ghiotto soprattutto di cereali come sorgo, grano e mais.

Apprezza molto anche i semi di girasole.

Nonostante in natura consumi ovviamente più energia rispetto alla cattività, è comunque un volatile fisiologicamente predisposto a obesità, carenza di iodio e altri problemi legati all’alimentazione, tra cui autodeplumazione e ritenzione di uova.

Ha un buon rapporto con l’acqua e spesso, insieme alla cocorita con cui condivide l’habitat, va a dissetarsi e a fare lunghi bagni in stagni, ruscelli, fiumi o vasche di abbeverata per il bestiame.

Caratteristiche della gabbia per Calopsita

Giochi per pappagalli Calopsiti

Come già detto, il Nymphichus hollandicus è un pappagallino curioso e giocherellone; è importante, dunque, incoraggiarne il gioco e l’interazione.

Potresti anche pensare di concedergli del tempo fuori dalla gabbia. Amerà, infatti, esplorare la tua casa. Ma attenzione!

Ha l’abitudine di foraggiare a terra, per cui potrebbe finire spesso sul pavimento, dove potrebbero esserci dei pericoli, come i cavi elettrici o i tuoi stessi piedi.

Ricorda anche di tenere chiuse porte e finestre.

È ovviamente importante creare un ambiente adeguato al tempo che il tuo amico passerà in voliera.

Essendo un pappagallo di dimensioni medie, è necessaria una gabbia spaziosa per non rovinare la sua bella e lunga coda.

Per una gabbia agevole e adeguata ecco alcuni fondamentali consigli:

  • dimensioni di circa 70x50x70 cm;
  • distanza tra le sbarre di massimo 1,5cm;
  • sbarre posizionate in 2 lati, orizzontalmente, per facilitare le arrampicate;
  • evitare gabbie zincate e preferire quelle cromate;
  • ampio cancelletto frontale, per un più facile rientro in gabbia;
  • almeno un paio di posatoi ai due estremi della gabbia e, magari, un terzo più in basso;
  • Aggiungere sempre qualche gioco per pappagalli.
  • acqua fresca per abbeverarsi e una vaschetta per il bagno.

Essendo abituata a foraggiare a terra, è possibile che la tua calopsitta faccia lo stesso sul fondo della gabbia, pertanto fai attenzione che non ingerisca le proprie feci.

Vita in cattività della calopsitta

Posiziona la gabbia in una zona da te frequentata, così che il tuo piccolo amico non si senta mai solo; come per la cocorita, ricorda di collocarlo a ridosso di un muro, così da farlo sentire protetto.

Pulisci regolarmente la gabbia e tutti i suoi componenti (posatoi, ciotole del cibo, giocattoli, ecc.); ricordati di rimuovere la eventuale copertura di carta, gli escrementi e gli avanzi di cibo, così da mantenere basso il livello di batteri e diminuire la possibilità di malattie.

Stimola la sua curiosità e affina la sua intelligenza arricchendo la gabbia di trespoli, giocattoli, corde, altalene e legnetti da distruggere, posizionando il tutto così che l’uccello abbia spazio e modo di sbattere le ali senza il rischio di urtare qualcosa.

Ricorda, però, di non posizionare nulla di nuovo in gabbia prima di averlo presentato alla tua calopsite: potrebbe spaventarsi per ciò che non conosce.

Lascia che ti veda interagire coi suoi nuovi giochi o oggetti, così sarà più incline ad accettarli.

Gruppo di pappagallini Calopsiti

Malattie comuni della calopsitta

Le calopsitte sono animali di cui bisogna avere molta cura; è importante conoscerli bene per garantire loro una vita sana e serena.

Ti elenco brevemente alcuni sintomi a cui prestare attenzione per prevenire malattie e problemi:

  • controlla i loro occhi: potrebbero indicarti la presenza di malattie contagiose, come psittacosi e Mycoplasma. Umidità, secrezioni, palpebre gonfie o perdita di piume intorno agli occhi sono dovuti al fatto che la tua calopsitta si sfrega i seni nasali dolorosi;
  • fai attenzione agli starnuti: per questa specie è normale starnutire qualche volta, anche con fuoriuscita di liquido chiaro, così da pulire le narici dalla polvere o altri corpi estranei. Qualora gli starnuti siano persistenti e/o il liquido non sia chiaro, potrebbe esserci un’irritazione, infiammazione o infezione delle cavità nasali.
    Contatta un veterinario esperto;
  • osserva le sue narici: se sono rosse, potrebbero indicare infiammazioni o infezioni; per individuare la causa esatta sono necessari dei test sulla coana;
  • se hai una femmina che sta deponendo delle uova, controlla il loro numero: la calopsite femmina può andare incontro a ovodeposizione cronica, una patologia che porta a deporre un numero di uova superiore alla media o covate al di fuori della stagione riproduttiva, anche senza la presenza del maschio.
    È una condizione pericolosa, poiché ogni uovo prodotto diminuisce la scorta di calcio nel suo corpo, provocando sia indebolimento dello scheletro sia incapacità di espellere l’uovo.

Ultime curiosità sulla tua calopsitta

Come altri cacatua, un aspetto interessante di questo pappagallino è la capacità di comunicare con la voce e col corpo.

Uno dei modi più particolari con cui è solito esprimere i suoi stati d’animo, è attraverso la cresta.

Una cresta dalle piume dritte e alzate può indicare paura, curiosità o anche soddisfazione; ma, in quest’ultimo caso, te ne accorgeresti senz’altro, perché quando la calopsitta è di buon umore è impossibile non notarlo.

Se sta sulla difensiva, la cresta è appiattita vicino alla testa; se sibila, è stressata o arrabbiata.

Quando è rilassata o felice, butta indietro la cresta, ma senza irrigidirla e le piume delle guance si gonfiano leggermente.

Con un pò di pratica e di attenzione, dunque, potrai imparare capire come si sente il tuo amico e aiutarlo a stare bene.

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