Parrocchetto dal Collare

Il Psticaula krameri, o parrocchetto dal collare, è uno dei pappagalli parrocchetti più conosciuti e diffusi, sia in natura sia in cattività.

Appartiene alla famiglia degli Psittaculidi, è di piccola taglia e aspetto elegante.

I parrocchetti dal collare sono molto amati per la facilità nel riprodursi ed essere allevati in cattività.

Nonostante le sue piccole dimensioni, questo pappagallino può raggiungere una lunghezza di circa 45 cm, anche se il peso non supera di solito i 150 grammi.

Molti dei centimetri sono dovuti alla sua lunga coda, caratterizzata da sfumature azzurro-turchesi e un giallo brillante visibile solo dal basso, nel sottocoda.

Caratteristiche del parrocchetto dal collare

Parrocchetto dal collare

Il parrocchetto dal collare ancestrale, ovvero quello che vive in natura, è prevalentemente di colore verde lime; eppure, qua e là spuntano anche altri colori:

  • la testa di forma arrotondata, con una linea nera che unisce la cera agli occhi;
  • il becco di un acceso color rosso ciliegia, con una punta nera sulla mandibola superiore; la mandibola inferiore è, invece, tutta nera;
  • l’iride di colore giallo;
  • zampe tra il grigio e il nero.

Essendo però un uccello così diffuso, esistono diverse mutazioni con differenti colorazioni; le più diffuse sono quella di colore blu, grigio e lutino (giallo).

Ma ad esse si aggiungono anche le varianti in cinnamon e viola.

Rispetto ad altri esemplari, i parrocchetti dal collare sono anche volatili abbastanza longevi. Possono raggiungere anche i 35-40 anni di età.

Come distinguere il sesso dei parrocchetti dal collare

Testa parrocchetto del collare
In foto il particolare della testa di un Parrocchetto dal Collare Maschio. Da notare il caratteristico collarino che circonda il collo che lo distingue dalla femmina.

I Parrocchetti dal collare, a differenza di molte specie di pappagalli, presentano un evidente dismorfismo sessuale.

Ti sarà però abbastanza facile distinguere i due sessi; il loro nome, infatti, deriva proprio da una caratteristica peculiare del parrocchetto dal collare maschio: la presenza, per l’appunto, di una banda nera che va dal becco al collo e di un collarino di colore rosa tendente al viola sulla nuca.

Quest’ultimo inizia a manifestarsi a partire dai 18 mesi. A tre anni l’anello risulta di colore rosa e blu.

Le femmine di parrocchetto, invece, non presentano alcun anello nero, né collare rosa o sfumature viola – bluastro sulla parte posteriore della testa.

Hanno, inoltre, una livrea più chiara e le timoniere centrali sono più corte.

Gli esemplari più giovani, invece, inizialmente assomigliano molto di più alle femmine, col becco color rosa corallo e la punta pallida; il piumaggio adulto emerge dopo la seconda muta completa, a 3 anni.

Abitudini del parrocchetto dal collare

Il Psittacula krameri è un volatile che va compreso e conosciuto, per capire se può davvero fare al caso tuo.

È sicuramente un ottimo animale da compagnia ma, spesso, viene scelto più per la sua bellezza esteriore che per il suo carattere, di cui si danno per scontato alcuni aspetti pregiudicandone la gestione.

Rispetto ad altri uccelli che richiedono presenza costante, come il pappagallo cenerino, il parrocchetto dal collare tollera maggiorente la solitudine.

Ovviamente, questo non significa che stia sempre bene da solo – puoi, infatti, anche pensare di tenerli in coppia – e che tu non debba monitorare con costanza il suo stato di salute.

Come prendersi cura del parrocchetto dal collare

femmina di parrocchetto dal collare
In foto una femmina di parrocchetto dal collare

La prima cosa da fare quando questo pappagallo entra nella tua vita e nella tua casa, è dargli del tempo per adattarsi, evitando interazioni troppo invasive sia con altri animali che con esseri umani.

Se sono presenti, nello specifico, altri uccelli oppure altri animali come conigli, cani o gatti, ti consiglio di non tenerli da subito nella stessa stanza.

Con uccelli i più piccoli potrebbe essere aggressivo, oppure potrebbe essere aggredito da uccelli più grandi come ad esempio le Are.

Gatti e furetti potrebbero vederlo come una preda e non come compagno di giochi, così come i rettili (se già adulti); con i cani è possibile una convivenza, se abituati però fin da piccoli.

Concedi al tuo uccellino, dunque, del tempo indipendente per sè.

Tempo necessario anche a te, per verificare il suo stato di salute fisica e mentale.

Se è sano, avrà sicuramente qualche reazione al contatto umano, diverse a seconda che sia addomesticato (in questo caso potrebbe salire sul tuo dito) o non addomesticato (potrebbe invece avere paura).

Se, invece, dovesse sedersi con le piume arruffate, avere il naso colante, gli occhi acquosi o perdite dalla bocca ti consiglio di portarlo da un veterinario.

I parrocchetti dal collare, infatti, sono di solito abbastanza resistenti, ma possono essere soggetti a diverse malattie e problemi, quali:

  • infezioni da polyomavirus;
  • aspergillosi (malattia fungina);
  • infezioni batteriche (polmonite);
  • ipovitaminosi A;
  • psittacosi.

Una volta appurato lo stato di buona salute, il tuo pappagallino potrà subito socializzare con tutti i membri della famiglia.

Il Psittacula krameri è, in generale, un pappagallo piuttosto indipendente, ma necessita di attenzioni e costanza per mantenere la sua docilità, soprattutto se è stato allevato dai genitori.

Con piccole accortezze, sarà sempre molto più affettuoso che selvatico.

Il sesso non influenza il carattere del parrocchetto, anche se alcuni credono il contrario.

Ciò che influenza carattere e comportamento è il processo di socializzazione.

Sono uccelli in grado di formare legami veramente intensi coi proprietari; arrivano addirittura a proteggere i compagni prescelti inseguendo gli intrusi con balzi e morsi (atteggiamento più tipico delle femmine), o stando alla larga da chi non gradiscono (tipico dei maschi).

È per questo motivo che consiglio la socializzazione con tutto il nucleo familiare in tempi veloci, proprio per evitare problemi di gelosia.

Bisogna ricordare che, di solito, questo pappagallino non ama molto essere toccato e accarezzato ed è forse il più aggressivo tra i parrocchetti.

Ciò non vuol dire, però, che non desideri interazioni, anzi.

Ne ha voglia e bisogno, sia per soddisfare la sua curiosità e intelligenza, sia per attenuare la sua inclinazione a beccare e il suo essere selvatico.

La fase più scapestrata è, come per gli esseri umani, quella dell’adolescenza.

Anche i nostri amici, infatti, sperimentano questa fase, detta “bluffing”, attraversata in realtà da molti altri pappagalli.

È sicuramente un periodo però critico, che va ben gestito in quanto può modellare in modo permanente il carattere del tuo uccellino.

Usa rinforzi per comportamenti positivi, inibisci quelli aggressivi in modo comunque gentile.

Può durare solo alcuni giorni, come settimane o mesi; dipende dal pappagallino, ma anche dal tuo modo di affrontare il momento.

Si ritiene che le femmine possano essere più inclini a questi comportamenti.

Ad ogni modo non preoccuparti, è un comportamento abbastanza naturale.

Questi pappagallini sono, inoltre, moderatamente rumorosi; emettono vocalizzi simili ad un gracchio, non troppo amabili per il nostro orecchio.

Coppia parrocchetti dal collare

Ma sono anche in grado di parlare e imparare diverse parole, suoni o versi.

Non sono i migliori pappagalli parlanti, sia chiaro; la loro pronuncia non è sempre chiarissima.

Sono anche estremamente intelligenti, attivi ed abili nell’apprendere giochi di abilità, soprattutto in caso di grande affiatamento e fiducia col proprietario.

Concedi loro di uno spazio sicuro per giocare, fare esercizi, svolazzare.

Un momento di legame e fiducia potrebbe essere rappresentato anche dal bagno: è fondamentale che il tuo uccellino si mantenga pulito e potresti pensare anche di portarlo sotto la doccia con te, sfruttando un posatoio apposito.

O, invece, di lasciargli un recipiente largo ma poco profondo.

Ad ogni modo, fa sì che si asciughi in un posto caldo, senza sbalzi di temperatura.

Monitora, infine, la lunghezza delle unghie: fornisci trespoli, rami di legno, posatoi limaunghie, così che le consumi come in natura.

Se diventano troppo lunghe, rivolgiti ad un veterinario.

Diffusione ed habitat del parrocchetto dal collare

Come già anticipato, il parrocchetto dal collare è uno dei pappagalli più diffusi in natura; è originario dell’Africa centrale e orientale, come anche dell’Asia meridionale e orientale, dall’India alla Cina.  

È una specie in grado di adattarsi ad una varietà di ambienti:

Proprio per la sua facile adattabilità, diverse colonie si sono spostate e adattate anche ad altri luoghi: è frequente, infatti, trovarlo persino in Italia, dove nidificano da maggio ad agosto.

Nei loro habitat naturali non sono facilmente visibili dato il loro colore verde, mentre nelle aree urbane sono un vero spettacolo.

I parrocchetti dal collare sono volatili fortemente sociali: si riuniscono formando grossi stormi, distruggendo spesso le coltivazioni, e si appollaiano in gruppo, a volte insieme ad altre specie come corvi, storni o altri esemplari di pappagallo.

Si dividono solo durante la stagione riproduttiva, per cercare cavità in cui fare il nido.

Sono uccelli sentinelle: appena avvistano un pericolo nelle vicinanze, usano forti richiami per comunicarli al resto dello stormo.

Riproduzione del parrocchetto dal collare

Nido Parrocchetti dal collare in natura
In foto una femmina di pappagallo dal collare all’ingresso del nido costruito all’interno di una cavità in un tronco di un albero

La maturità sessuale di questi pappagalli viene raggiunta intorno ai 2-3 anni di età.

A differenza di molte altre specie – i pappagalli inseparabili sono tra le più note – questi uccellini non scelgono un unico partner nella vita.

In natura, la stagione riproduttiva si colloca tra febbraio e marzo, ma può avvenire anche nel mese di aprile.

Il corteggiamento del maschio è molto lungo, caratterizzato da lunghe e meravigliose danze.

Manda una serie di messaggi, svolazza, muove la coda continuamente, allargando le penne, e così la testa per attirare l’attenzione; emette, inoltre, grida melodiose per la sua specie ma meno per noi, per poi imbeccare la femmina, pulirla e sistemarle le penne del capo.

Al corteggiamento seguono accoppiamento e successiva deposizione: la covata media di un parrocchetto dal collare femmina conta tra le 2 e le 6 uova biancastre e dura circa 22-24 giorni.

I parrocchetti dal collare formano i loro nidi nelle cavità degli alberi, naturali o scavate dagli uccelli stessi attraverso becco e artigli; usano nidi abbandonati dai picchi, dagli uccelli della famiglia Capitonidae o collocati in insenature e fori di vecchi muri ed edifici.

Qualora la cavità venga scavata dagli uccelli stessi, l’ingresso ha solitamente forma circolare.

Riproduzione in gabbia del parrocchetto dal collare

Coppia Parrocchetto dal Collare

Se vuoi cimentarti nella riproduzione in cattività dei parrocchetti devi allestire una gabbia cova di dimensioni adeguate e che possa facilmente contenere la coppia riproduttiva.

Anche il nido deve essere specifico per questa specie di pappagalli e deve essere possibilmente in legno con foro d’ingresso circolare del diametro di circa 8cm.

Va sistemato tra marzo/aprile e riempito con uno strato di trucioli di legno.

I piccoli parrocchetti, una volta nati, sono privi del tipico piumino che c’è in altre specie: le prime piume spunteranno solo verso la terza settimana.

Vengono alimentati dai genitori per 8-9 settimane: tra la sesta e la settima settimana impiumano e, dopo altre due settimane, diventano completamente autonomi.

In caso di allevamento, ricorda che durante lo svezzamento è necessario integrare l’alimentazione con alimenti nutrienti come il classico pastoncino per uccelli, estrusi ed altri alimenti specifici per pappagalli.

È importante, inoltre, seguirli costantemente per evitare che si inselvatichiscano e non siano sufficientemente domestici.

Alimentazione del parrocchetto dal collare

L’alimentazione di questi volatili, come quella degli altri pappagalli asiatici, è veramente molto varia, essendo uccellini non schizzinosi e senza grosse pretese.

Mangiano per lo più semi, frutta, fiori, bacche e per alcune sottospecie anche nettare.

L’alimentazione è sicuramente una delle variabili che garantisce a questo uccellino una vita longeva e sana.

È fondamentale che sia varia ma non ricca di semi troppo grassi, che potrebbero causare complicazioni alla salute.

Gabbia e vita in cattività del parrocchetto dal collare

Come già detto, questi pappagallini hanno bisogno di stimoli costanti, per coltivare la loro indole curiosa e intelligente, nonché per essere adeguatamente addomesticati.

Ovviamente, affinché tutto questo avvenga è necessario che tu sappia allestire bene l’ambiente di vita e di gioco del tuo parrocchetto.

Una gabbia adeguata dovrebbe avere:

  • dimensioni di almeno 60x60x90cm, così da non intralciare la lunga coda e consentire lo spiegamento delle ali;
  • distanza tra le sbarre compresa tra 1,3 e 1,6 cm;
  • sbarre orizzontali in almeno 2 lati della gabbia, per consentire le arrampicate;
  • sportelli abbastanza grandi e aperture tonde e con bordi smussi, per entrate e uscite senza stress tuo o del tuo pappagallino; due sportelli potrebbero essere usati per cibo e acqua, un terzo come ingresso principale;
  • fondo rivestito di carta e una griglia, così che l’uccellino non possa accedere al cibo andato a male o ai suoi escrementi;
  • almeno due posatoi agli estremi della voliera, per far lavorare i muscoli di zampe e dita; possono essere in plastica, legno o bambù;
  • tazze per cibo e acqua, oltre ad una vasca sul fondo per consentire il bagno;

Ovviamente, procura al tuo pappagallino giochi di vario genere, corde, tubi in cartone, mollette per panni, carote, finocchi, sedano e legni di vario genere, così che abbia qualcosa da rosicchiare.

Se vuoi acquistare giochi per pappagalli che siano specifici e che non risultino tossici o pericolosi ti consigliamo di visitare la sezione Giochi per Pappagalli ed Uccelli presente su Hobby Uccelli Shop il negozio online specializzato in ornitologia.

In natura, infatti, questi uccellini tendono a limare il becco masticando noci e frutta, quindi cercheranno di fare lo stesso anche in cattività.

Stimola l’attività di foraging fornendogli rami di quercia, castagno, salice, pioppo, eucalipto, legno della vite; evita, invece, pini, abeti, piante da frutto come pero o pesco.

Non fare l’errore, però, di riempire la sua gabbia di giochi, perché questo andrebbe solo ad intralciare i suoi movimenti; prova, piuttosto, ad alternare i vari divertimenti, così che non si annoi.

Consigli sul posizionamento della Gabbia

Sistema la gabbia in una zona in cui la temperatura sia stabile e costante, non troppo calda e con poco ricambio di aria.

Sono sconsigliate, dunque, cucina, bagno, stanze con bruciatori, oltre alle zone vicino a porte e finestre, per evitare spifferi.

È possibile collocare la voliera anche all’esterno, perché i parrocchetti dal collare non temono molto il freddo, ma mai in zone troppo umide o assolate, senza nascondigli ombreggiati.

Se posizionata all’esterno proteggi la gabbia dalle correnti d’aria e dal vento.

Ultime curiosità sui pappagalli dal collare

Essendo un esemplare che si riproduce in abbondanza, sia in natura sia in cattività, è una delle tre specie (insieme al Roseicollis e all’Ondulato) che non necessita di documentazione CITES.

Addirittura, si ritiene che questi pappagallini siano in aumento: per questo motivo vengono classificati come LC (Minor Preoccupazione) nella Lista Rossa della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

Tagged

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *