Il Psittacula cyanocephala, o parrocchetto testa di prugna o pappagallo testa prugnata, è un volatile del genere Psittacula e appartiene alla famiglia dei Psittaculidae.
Il nome deriva dalla caratteristica tipica dei parrocchetti testa di prugna, ovvero il cappuccio violaceo che stacca vistosamente rispetto al verde brillante della livrea.
È conosciuto anche con il nome pappagallo testa di prugna.
Caratteristiche del parrocchetto testa di prugna
Il parrocchetto testa di prugna è sicuramente uno tra i pappagalli parrocchetti quello più bello ed elegante.
Rispetto al più comune parrocchetto dal collare, è un pappagallino più snello e leggermente più corto.
Le sue dimensioni si aggirano intorno ai 35 cm, compresa la lunga coda che prende circa la metà della lunghezza totale del volatile; ha un aspetto slanciato, flessuoso, longilineo, con le lunghe timoniere centrali che lo rendono molto veloce nel volo.
Ha una vita piuttosto longeva, la cui media è sui 30 anni.
I parrocchetti testa di prugna si caratterizzano per le loro meravigliose combinazioni di colori, che ti appariranno quasi irreali, ad evidenziare e testimoniare il grande miracolo della natura.
Non potrai non apprezzarne il fascino.
Colorazione del piumaggio del Parrocchetto testa di prugna

La colorazione base è verde, con zone più scure sulle ali.
Ai colori base si aggiungono:
- fronte e redini di un viola intenso, con riflessi bluastri su vertice e guance; questa parte viola – quella che dà il nome al pappagallino – è delimitata da un netto collare nero, più spesso nella parte anteriore e più sottile sulla zona occipitale;
- occhi scuri con iride bianca;
- groppone, sottocoda e parte inferiore dell’ala di verde-azzurro;
- dorso, auchenio e scapolari verde oliva, mentre le copritrici alari sono verde brillante;
- penne remiganti grigie, con vessillo esterno verde;
- timoniere centrali molto lunghe e sottili, di colore blu, con del colore verde nella zona iniziale che sfuma in bianco nella parte finale;
- coda lunghissima, in blu petrolio con gli ultimi centimetri bianco panna;
- zampe grigio-verdastre;
- becco giallo-arancio nella zona della mascella, nero sulla mandibola.
Di questo psittacide esistono tre sottospecie (anche se non tutti gli studiosi sono d’accordo):
- P.c cyanocephala, la specie di riferimento;
- P.c. bengalensis, leggermente più grande, un po’ più scuro e col groppone azzurro;
- P.c. rosa, di un colore più pallido e con la macchia alare rosso-scura in entrambi i sessi.
Esistono, inoltre, anche diverse mutazioni di questo parrocchetto:
- lutino;
- grigio-verde;
- cinnamon;
- diluito;
- opalino;
- roseata, in cui il maschio ha la testa rosata e la femmina bianca.
I parrocchetti testa di prugna sono uccellini abbastanza resistenti, ma possono essere colpiti da condizioni umide e fredde oltre che da infezioni batteriche, qualora l’ambiente non fosse adeguatamente pulito.
Tra le malattie più comuni di questa specie si annoverano:
- polioma;
- sarcoporidiosi;
- aspergillosi (o malattia fungina);
- infezioni batteriche, come la polmonite;
- psittacosi.
Come riconoscere il sesso del tuo parrocchetto?
Oltre a tutte le sottospecie e le mutazioni, un’ulteriore distinzione va fatta tra maschi e femmine.
Questi esemplari raggiungono la maturità sessuale dopo almeno 2 anni; i giovani, all’inizio, sono quasi uguali ed è praticamente impossibile distinguerli: testa e dorso sono verdi, la coda è ancora corta e color petrolio.
Dopo la prima muta, la testa diventa più grigia e il collarino è giallo.
Assomigliano di più all’esemplare femminile.
È proprio verso i 2 anni che iniziano ad acquisire i colori tipici del proprio sesso ed è in questo momento che puoi provare a distinguerli.
Se vuoi scoprire il sesso del tuo uccellino guarda innanzitutto la sua testa: quella della femmina è leggermente più piccola, non più fucsia/viola ma sui toni del grigio/lilla.
La banda intorno al collo, inoltre, è di colore giallo e non nera.
Gialla è anche la parte superiore del becco, mentre quella inferiore è grigia.
Il groppone è di un turchese un pò più chiaro e, in generale, i colori sono meno accesi rispetto al maschio.
I maschi di parrocchetto testa di prugna, ancora, hanno una macchia rossa sull’ala, simile ad una piccola chiazza di sangue.
Abitudini del parrocchetto testa di prugna

Il parrocchetto testa di prugna è un uccellino abbastanza mite e convive piuttosto serenamente sia con l’uomo sia con altre specie.
È abbastanza estroverso e socievole ma si spaventa facilmente, per questo ti consiglio di avvicinarti e muoverti in sua presenza con cautela e calma.
Una volta che lo avrai ben addomesticato, però, potrà diventare un buon compagno.
Non è una specie con un rapporto tra simili continuo e costante, come ad esempio il pappagallo inseparabile; il legame di coppia, infatti, è più saldo solo nel periodo riproduttivo.
Di contro, però, i parrocchetti testa di prugna possono affezionarsi molto a chi se ne prende cura.
Sono estremamente intelligenti e sono molto teneri e simpatici quando, già verso i tre mesi, iniziano a “maneggiare” piccoli oggetti e cibo con le zampine.
Ad ogni modo, non diventano mai particolarmente distruttivi; ti consiglio di procurarti rami di alberi non tossici, come il salice, così sicuramente eviteranno di rovinare il legno dei posatoi o altri “arredi”.
La loro è, in generale, una specie piuttosto tranquilla e poco rumorosa; i vocalizzi si concentrano soprattutto la mattina e la sera, mentre durante la giornata sono più tranquilli.
Solo nel periodo della riproduzione emettono brevi e acuti richiami, che non hanno comunque mai un timbro sgradevole.
Potrebbero anche imparare a ripetere qualche parola, arrivando quasi dialogare con te.
Puoi osservare differenze tra i sessi anche riguardo la capacità comunicativa: il maschio, infatti, è quello che, con il tempo, impara maggiormente a ripetere fischietti e motivetti, se ripetuti di continuo; la femmina di parrocchetto testa di prugna, invece, impara raramente ad imitare canzoncine ed emette suoni più brevi ed acuti.
Ad ogni modo, nessuno dei loro versi è fastidioso.
Sono i piccoli ad essere maggiormente chiassosi, emettendo grida continue ed acute per richiedere il cibo. Diventano meno rumorosi quando iniziano a nutrirsi da soli.
Come prenderti cura di un parrocchetto testa di prugna?
Come già detto, il pappagallino testa prugnata è un uccellino piuttosto resistente, ma non sopporta temperature estremamente fredde, col rischio di congelamento alle zampine.
Una volta acclimatato, riesce ad adattarsi meglio alle basse temperature, ma ti consiglio comunque di non esporlo mai a temperature inferiori ai 5 gradi e di ripararlo dai venti freddi.
Ama però fare il bagno, tanto da spalancare le ali e aprire la coda per impregnarsi di acqua. Adora anche il rumore della pioggia, lo fa sentire come se stesse sott’acqua.
Diffusione e habitat del parrocchetto testa di prugna
Questo pappagallino proviene dall’Asia, dalle zone dell’India meridionale, Ceylon, dalle regioni meridionali del Nepal, del Bhutan e del Sikkim (soprattutto il bengalensis), dal Pakistan (nello specifico il rosa), Assam, Birmania, Thailandia, Cambogia, Sri Lanka.
In Europa, i primi gruppi sono arrivati dopo la metà del diciannovesimo secolo.
I parrocchetti testa di prugna vivono in zone collinose, boschi e foreste, non oltre i 1500 metri di altitudine.
In natura creano i loro nidi nel periodo primaverile, a seconda delle regioni, all’interno di grossi tronchi d’albero scavati dai picchi.
Formano piccoli gruppi familiari che si spostano molto di frequente, in base a dove trovano semi, frutta, bacche, cereali o piccoli insetti.
I contadini spesso perseguitano gli stormi di questo esemplare, per i gravi danni ai campi seminati e frutteti, distrutti in modo molto più ampio rispetto alle loro reali necessità alimentari.
Il loro volo è teso e veloce; emettono un richiamo molto particolare ed armonioso che li rende subito identificabili.
Riproduzione del parrocchetto testa di prugna

I parrocchetti testa di prugna raggiungono, come già detto, la maturità sessuale a partire dai 2 anni di età.
Il loro carattere socievole consente la riproduzione in colonia.
L’accoppiamento del parrocchetto testa di prugna avviene in maniera particolare: è importante innanzitutto che le coppie si formino spontaneamente per evitare rifiuti reciproci, ma l’affiatamento della coppia non è come quello della maggior parte dei pappagalli.
Al di fuori del periodo di accoppiamento, infatti, le femmine tendono ad essere aggressive nei confronti dei maschi e, in generale, i riproduttori si ignorano reciprocamente.
Quando arriva il momento di accoppiarsi, si assiste ad una vera e propria “passerella” recitata dal maschio, con spostamenti da un posatoio all’altro, inchini e riverenze con la coda alzata, occhi roteanti con pupille dilatate.
La riproduzione, di solito, avviene da febbraio a maggio ma, in alcuni casi, può esserci una seconda covata annuale da agosto a settembre.
Anche in cattività si riproducono solo una volta, di solito in primavera, ma in condizioni climatiche ed ambientali idonee può avvenire anche nel periodo invernale.
I nidi vengono spesso scavati in tronchi marci, ricavati anche da quelli preesistenti dei picchi.
Riproduzione in gabbia o in voliera del parrocchetto testa di prugna
Se vuoi provare la riproduzione in cattività, ti consiglio di proporre ai tuoi uccellini un tronchetto scavato o una cassetta ricoperta di corteccia, perché spesso i normali nidi a cassetta hanno per loro minore attrattiva.
In alternativa ti consiglio di adottare un nido in legno per parrocchetti con foro d’ingresso circolare e apertura di ispezione posizionata nella parte alta.

Cerca, inoltre, di infastidire il meno possibile la coppia durante il periodo riproduttivo.
Evita, durante la fase di accoppiamento, di tenere più coppie in una voliera, in quanto l’aggressività per l’accoppiamento potrebbe portare liti e causare la morte di qualche esemplare.
Sappi, però, che questa coppia può ibridarsi anche con il parrocchetto dal collo ad anello.
La femmina del parrocchetto testa di prugna depone dalle 3 alle 5 uova, su uno strato di trucioli di legno.
La cova dura dai 21 ai 25 giorni e se ne occupa prevalentemente la femmina; dello svezzamento si occupa anche il parrocchetto testa di prugna maschio.
I pulli nascono completamente nudi e vengono allevati per 60 giorni; lasciano il nido tra le 6 e le 7 settimane, ma raggiungono la vera autosufficienza verso i 4 mesi.
La fine del periodo riproduttivo spesso coincide con il periodo della muta: nonostante siano uccelli meravigliosi, in questa fase diventano abbastanza bruttini in quanto perdono le penne in testa, la lunghissima coda si dimezza e sembrando quasi malati.
Tu, però, non preoccuparti: è assolutamente normale ed in breve tempo ritorneranno al loro originale splendore.
Alimentazione in natura

Il parrocchetto testa di prugna non ha particolari esigenze dal punto di vista alimentare.
La sua alimentazione in natura si compone di:
- semi, anche immaturi;
- boccioli;
- frutta;
- noci;
- germogli;
- fiori;
- piccoli insetti;
- nettare di alcuni fiori tipici delle sue aree (fiori di Salmalia, Butea, Bassia e di Adhota visica);
- melograno selvatico (Punica granatum);
- fichi;
- albicocche;
- peperoni rossi;
- fiori di cardo.
Nel periodo riproduttivo questi volatili necessitano di un maggior apporto proteico.
Non amano cercare il cibo a terra, ma stando appolaiati in alto.
Rosicchiano tutto ciò che trovano, non solo per cibarsene ma anche per divertirsi.
Gabbia e vita in cattività del parrocchetto testa di prugna
Questa specie è adatta a grandi voliere – soprattutto in virtù della lunga coda – che possono essere posizionate anche all’aperto.
Può vivere in maniera pacifica con molte altre specie, come fringuelli e cockatiels; come già detto, però, è meglio tenere separate le coppie nidificanti.
Per organizzare un ambiente adatto ad un parrocchetto testa di prugna ti consiglio di scegliere una gabbia con:
- un ingombro di 24 x 36 pollici e un’altezza di 36 pollici;
- spaziatura della barra non superiore a 1/2 pollice;
- trespoli e posatoi (visto che non amano cibarsi da terra);
- un’area interna alla gabbia, ma separata, con giochi vari;
- un’altra area separata, per periodi di esercizio.
Se hai intenzione di posizionare la voliera all’esterno, ricorda che questi pappagallini sopportano a stento temperature troppo basse, quindi provvedi per un buon riparo dal vento freddo ed evita di lasciarli fuori con meno di 5 gradi.
Nelle regioni con clima più mite e temperato possono anche svernare all’aperto, ma cerca di trasferirli in maniera graduale nel periodo primaverile.
Sarebbe ottimale consentire ogni tanto al tuo parrocchetto di uscire fuori dalla gabbia, così da consentirgli di volare libero.
È ovviamente necessaria la tua sorveglianza per evitare danni a lui o alla casa.
Non è una specie che ha bisogno di petting e gioco costanti, si diverte in maniera diversa rispetto ad altri esemplari; probabilmente, infatti, si siederà semplicemente sulla tua spalla e parlerà con te.
È comunque importante che tu interagisca quotidianamente con lui perché, senza questi contatti, potrebbe inselvatichirsi.
Ultime curiosità
Il Psittacula cyanocephala è un pappagallo protetto e rientra tra le specie sottoposte alla Convenzione di Washington (allegato B, appendice II): è soggetto a certificazione CITES e sono obbligatori denuncia di nascita e documento di cessione al corpo forestale competente.
L’anellamento non è più indispensabile oggi, ma potrebbe essere consigliato per riconoscere il sesso dell’uccellino, visto che prima dei due anni non è presente dismorfismo sessuale.